Per la prima volta l’Anbsc (Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata) ha pubblicato un bando (qui il testo) per affidare in maniera diretta tali beni (come previsto dall’art. 48, comma 3, lett. c-bis) del codice antimafia) di cui tutti noi condividiamo il valore politico del riuso sociale.
Purtroppo, in questi anni, abbiamo assistito (e toccato mano nel progetto Libera Terra) a numerosi ritardi e lungaggini burocratiche che hanno reso più difficile e meno sostenibile economicamente il riuso sociale dei beni confiscati, spesso arrivati ai concessionari in situazioni precarie.
Questa nuova modalità di bando potrà velocizzare l’iter di assegnazione dei beni confiscati e dare un nuovo impulso all’azione di coesione sociale svolta dalla cooperazione insieme agli enti del terzo settore e al volontariato (l’ultimo censimento di Libera ha segnalato circa 8-900 concessionari, di cui quasi un terzo cooperative).
In breve, riassumiamo gli elementi salienti che potrebbero esservi utili.
L’art. 3 del bando elenca i soggetti ammessi e rimanda all’art. 48, comma 3, lett. c) del codice antimafia.
Pertanto, tra i vari soggetti, possono usufruire del bando anche:
- Cooperative sociali di cui alla legge 381 del 1991;
- Altre tipologie di cooperative purchéa mutualità prevalente.
I soggetti destinatari devono essere costituiti da almeno tre anni alla data di pubblicazione del presente avviso e aver svolto, nel triennio precedente, un servizio identico o analogo a quello oggetto della domanda (art. 4).
Il bando prevede l’assegnazione di mille lotti per un periodo di comodato d’uso gratuito di dieci anni (art. 9), rinnovabili una sola volta. Qui trovate l’elenco dei beni divisi per regione, provincia, comune, lotto e tipologia (terreni di varie tipologie, appartamenti, negozi e botteghe, fabbricati industriali, alberghi, magazzini, ecc.).
Le domande devono essere presentate (art.5) entro le ore 12 del 31 ottobre 2020.
Sono cinque le aree di progettazione (art. 1), tra le quali si potranno scegliere al massimo due diversi ambiti:
- sociale, che include progetti con attenzione alla famiglia e alla disabilità; co-housing e sostegno della popolazione immigrata, il contrasto alla povertà educativa;
- salute e prevenzione, che spazia dallo sport come strumento di cura fisica e di miglioramento delle relazioni, fino ad arrivare all’agricoltura sociale e alla tutela delle specie animali, temi di stringente attualità;
- occupazione e ricerca, per sostenere delle progettazioni che siano attente all’inserimento lavorativo, alla formazione professionale e allo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica con particolare attenzione al mondo del sociale;
- cultura per la promozione di progetti rivolti alla valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, per attività turistiche e per sostenere progetti per la memoria;
- sicurezza e legalità con riguardo ad attività della Protezione civile, contro le devianze e a sostegno delle donne vittime di violenza.
L’Anbsc potrà compartecipare finanziariamente (art.8) con un contributo fino a 50.000 euro, erogato ai soggetti più meritevoli, secondo una graduatoria, fino all’esaurimento del fondo di un milione di euro.
Qui trovate gli allegati (di cui all’art.11 del bando) per compilare la domanda.