Don Luigi Ciotti ha aperto oggi il ciclo di seminari su mafie e antimafia – organizzati dalla prof.ssa Stefania Pellegrini all’Università di Bologna – di fronte ad una folta platea di studenti.
Don Ciotti ha esordito offrendo una fotografia delle mafie – frutto di 5 anni di lavoro della Commissione Parlamentare Antimafia e Dia – dalla quale emergono 4 dimensioni del cambiamento: il progressivo allargamento del raggio d’azione, profili organizzativi flessibili e reticolari, una maggiore vocazione imprenditoriale e la sempre più diffusa complicità con la cosiddetta “area grigia”, ovvero la commistione tra area legale e illegale, che altro non è se non sintomo di un vuoto di democrazia e un furto di giustizia sociale. Partendo da questa e da altre riflessioni sulla situazione attuale del nostro Paese, Ciotti ha esortato i giovani studenti a dare vita ad una rivoluzione politica e culturale, per giungere ad una società in cui procedano di pari passo politica ed etica, libertà e responsabilità.
Si è sottolineato il ruolo cruciale di scuola, cultura, lavoro e l’importanza dello strumento del riuso sociale dei beni confiscati che non può e non deve essere sostituito dalla vendita dei beni – la quale deve rimanere l’extrema ratio. Il seminario si è concluso con l’esortazione alla creazione di un “Nuovo Umanesimo” come unica via alla lotta alle mafie. (mi.pa.)