Il Covid fa bene solo alle mafie. E’ questa la sintesi chiara e spietata che appare dal sondaggio che Libera ha affidato a Demos per indagare sulla percezione sociale di quanto la pandemia stia generando condizioni favorevoli al propagarsi delle mafie, della criminalità organizzata.
Indagine Demos-Libera: “Il Covid fa bene solo alle mafie”
Questo rischio appare largamente percepito e condiviso dagli italiani. Oltre il 70% dei cittadini intervistati, infatti, ritiene che la corruzione si stia diffondendo ancora di più. Al tempo stesso, la mafia aumenta la sua presenza. E il suo potere. Per quel che riguarda l’aumento dell’infiltrazione mafiosa, questa convinzione trova molto d’accordo il 55% degli intervistati. “Si tratta di un’opinione diffusa in tutte le categorie professionali, ma soprattutto fra i liberi professionisti, che dispongono di antenne particolarmente sensibili, rispetto a questo fenomeno – spiega Libera in una nota -. Il loro grado di percezione, circa la diffusione della mafia, raggiunge l’80%. Coinvolge, cioè, quasi tutti. Inoltre, è interessante osservare come, sul piano territoriale, l’attenzione verso l’infiltrazione mafiosa sia particolarmente acuta nel Nord, soprattutto nel Nord Ovest, mentre nel Nord Est è maggiore la sensibilità al fenomeno della corruzione” che sarebbe “ulteriormente favorita dagli aiuti economici del governo a sostegno delle imprese e, in misura di poco inferiore, alle famiglie in difficoltà”.
L’indagine di Demos, per Libera, delinea una visione “corrotta” della società, ma soprattutto delle istituzioni al suo servizio. In primo luogo, la sanità che ha offerto sostegno e aiuto ai cittadini e al territorio, in questa grave emergenza.
«Le mafie da sempre approfittano dei momenti di crisi e lo stanno facendo anche in questi mesi, avvelenando e impoverendo contesti sociali già disorientati e spaventati – spiega il presidente di Libera, don Luigi Ciotti -. È dunque più che mai necessario, oggi, unire forze e competenze, vigilare sulla corretta distribuzione dei fondi europei per contrastare non solo la pandemia ma anche le organizzazioni criminali, parassiti della società favoriti da quelle forme virali che da troppo tempo infettano la democrazia: complicità, disuguaglianze, divisioni».
Dalla Dia al Viminale, passando per il procuratore nazionale antimafia e Gdf: massima allerta sul rapporto Covid/mafie
Aveva acceso un fare la Dia quando a inizio estate aveva dedicato un capitolo speciale al rapporto mafie/Covid nel proprio rapporto semestrale. L’allarme era stato anticipato da Libera e ripreso dalla ministro dell’Interno Lamorgese, fino alle ultime indagini della Guardia di finanza sulle mafie che mettono le mani sui fondi per le imprese e con il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho che sottolinea l’elevato attivismo delle mafie al tempo del Covid.
Anche Don Luigi Ciotti e Romano Prodi, durante l’assemblea di Cooperare con Libera Terra (qui trovate il video integrale dell’evento), avevano avvertito degli enormi rischi che la contingenza offriva.