Oggi siamo a Mestre (Ve) per l’interessante evento “Le mafie nell’economia del Veneto. L’impegno del lavoro per la cultura della legalità”, organizzato dal CRU Unipol Veneto in preparazione del 21 marzo che si terrà a Padova.
Ne parlano Gerardo Colamarco, segretario generale Uil Veneto, Massimo De Grandi, presidente Arci Veneto, Cristina Giussani, presidente Confesercenti Veneto, Alessandro Naccarato, autore del libro “Le mafie in Veneto”, Marisa Parmigiani, responsabile Sostenibilità Unipol Gruppo, Gianmichele Passarini, presidente Cia Veneto, Gianfranco Refosco, segretario generale Cisl Veneto, Matteo Ribon, vicesegretario Cna Veneto e Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto. Coordina i lavori, Elena Di Gregorio, presidente Consiglio regionale Unipol Veneto e segretaria generale Spi Cgil Veneto. Le conclusioni sono a cura di don Luigi Ciotti, presidente di Libera Contro le Mafie.
“In Veneto, nonostante ci sia la prima presenza mafiosa nel Nord Italia con la mala del Brenta – analizza Alessandro Naccarato -, si è cancellato dall’immaginario collettivo il concetto e la parola mafia. Si ha la percezione che sia qualcosa di lontano da noi. Nulla di più falso: le mafie fanno affari dal Garda al litorale Adriatico”.
“La legalità e la fiducia sono il presupposto per fare impresa, ancor di più se parliamo di patto assicurativo – spiega Marisa Parmigiani, responsabile Sostenibilità Unipol Gruppo -. I CRU Unipol sono impegnati nello sviluppo di attività di sensibilizzazione e di lotta alle mafie. Come Gruppo Unipol siamo soci fondatori di Cooperare con Libera Terra e sosteniamo da sempre il progetto Libera Terra”.
“Come movimento cooperativo, di fianco all’attività imprenditoriale abbiamo dei valori per i quali ci sentiamo doppiamente sconfitti quando ci sono elementi di criticità vicino all’illegalità – racconta Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto -. Per questo siamo attenti nei controlli, con particolare attenzione nei settori più a rischio”.