Il 21 marzo è una data importante per la lotta alle mafie in quanto si ricordano le vittime innocenti delle mafie stesse. Non ci poteva essere, dunque, momento più adatto per restituire alla comunità ferita il bene confiscato in Via Giuliana 32 a Longastrino di Argenta (Fe), dove si trova una fattoria composta da una casa su due piani, un’ampia stalla (circa 2.700 mq che può stabulare circa 1.800 capi ovini), un capannone, un silos orizzontale e un’ampia area cortiliva e prato di circa 4 ettari.
In quell’occasione Mariagrazia Di Iasi, dirigente dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ha firmato il decreto di assegnazione per finalità sociale del bene al Comune di Argenta col sindaco Andrea Baldini.
Anche per questo Libera Emilia-Romagna ha scelto Longastrino come luogo dove celebrare adeguatamente il 21 marzo con l’appuntamento regionale, coinvolgendo alcune classi delle scuole superiori di Argenta. Cooperare con Libera Terra, insieme ai soci Coop Alleanza 3.0 e Coop Reno, e al consorzio cooperativo Coerbus hanno collaborato e supportato l’organizzazione dell’evento.
Attualmente, all’interno del bene opera l’azienda agricola Le.Ni., riconducibile al condannato, in sequestro penale e oggi gestita dall’amministratore giudiziario Lamberto Casari per conto del Tribunale. Oggi sono allevati circa 300 ovini.
L’obiettivo è quello di farne riuso sociale, partendo dall’attività di allevamento, coinvolgendo alcune realtà cooperative del territorio.
Uno dei principali fattori di successo nel riuso sociale dei beni confiscati è riuscire a realizzare un progetto che ponga da un lato il bene come strumento produttivo di una realtà che stia pienamente sul mercato facendolo, dall’altro lato, vivere alla comunità.