Cooperare con Libera Terra, le cooperative di Libera Terra, Legacoop e Confcooperative aderiscono all’appello di Libera rivolto alla Ministra Mara Carfagna per per modificare l’Avviso pubblico sulla valorizzazione dei beni confiscati.
Di seguito il comunicato
Lo scorso 23 novembre l’Agenzia per la Coesione Territoriale ha pubblicato un Avviso che mette a disposizione di Regioni, Comuni ed enti locali del Mezzogiorno 300 milioni di euro del Piano nazionale per la ripresa e resilienza per la ristrutturazione dei beni immobili confiscati alle mafie. Un investimento finanziario di grande importanza, unico nella storia dei 26 anni della legge 109/96 ed a quasi 40 anni dalla legge Rognoni-La Torre, ma che solleva forti perplessità su evidenti criticità e difficoltà operative.
Bisogna evitare gli errori commessi e i ritardi finora accumulati, non solo in termini di efficienza nell’utilizzo delle risorse europee, nazionali e regionali, ma anche di trasparenza, di coinvolgimento dei cittadini e delle realtà sociali e di sostenibilità delle progettualità. Prendendo atto delle dichiarazioni della Ministra Carfagna, crediamo, però, che i percorsi di riutilizzo sociale dei beni confiscati richiedano misure il più inclusive possibile, assicurando partecipazione e riconoscendo al terzo settore il ruolo propulsore fin dalla fase di progettazione
In particolare, chiediamo alla Ministra Carfagna di:
estendere anche all’associazionismo e alla cooperazione sociale la possibilità di accesso diretto all’Avviso, inserendo le realtà del terzo settore fra i soggetti proponenti, e non solo in fase di assegnazione del bene;
introdurre modifiche finalizzate ad assicurare l’attuazione dei principi di co-programmazione e co-progettazione per l’amministrazione condivisa, già sanciti dalla Corte Costituzionale, per coinvolgere sin dall’inizio i cittadini e le realtà sociali nelle diverse forme di consultazione pubblica e progettazione partecipata utili a creare un raccordo forte tra la comunità territoriale (e i bisogni della stessa) e l’amministrazione pubblica;
prorogare il termine di scadenza almeno fino al 31 marzo 2022, per consentire di partecipare e predisporre la documentazione richiesta a tutti i Comuni interessati.
Ognuna di queste richieste va nella direzione di rendere l’avviso il più partecipato possibile, e fare in modo che le risorse del PNRR siano veramente incisive per i territori.
Inoltre, l’esperienza concreta nell’applicazione delle procedure sul riutilizzo sociale dei beni confiscati ci ha insegnato che agli interventi per opere strutturali è necessario accompagnare anche strumenti di sostegno alla loro gestione; per queste ragioni, chiediamo di stanziare risorse adeguate – provenienti da fondi e programmi delle politiche di coesione – per supportare sia la fase di avvio delle attività sia la continuità delle tante buone pratiche realizzate.
Infine, le mafie sono ormai presenti in tutto il nostro Paese e nelle Regioni del centro-nord hanno stabilito prevalentemente i loro affari illeciti e riciclato le ricchezze accumulate inquinando il tessuto economico e finanziario; pertanto, chiediamo, altresì, di prevedere risorse adeguate per finanziare i progetti di riutilizzo sociale dei beni confiscati nei Comuni del centro-nord Italia, dove il numero dei sequestri e delle confische è aumentato notevolmente negli ultimi anni.
L’attenzione riservata dal PNRR al riutilizzo sociale dei beni confiscati – all’interno degli interventi di coesione territoriale – è fondamentale perchè la loro effettiva restituzione alla collettività possa apportare un contributo alla ripartenza nel nostro Paese, nel segno della giustizia sociale ed ambientale. Questo richiede, però, una consapevolezza maggiore da parte di tutti i soggetti coinvolti, con una adeguata corresponsabilità e fattiva collaborazione nelle procedure di destinazione e gestione dei beni confiscati.
L’opportunità di partecipare all’Avviso pubblico con la presentazione di progettualità concrete e sostenibili non va certamente persa. Va, invece, sostenuta e diffusa sempre di più.
Per queste ragioni, chiediamo alla Ministra Carfagna di poter affrontare le criticità e le difficoltà operative evidenziate, accogliendo le richieste delle Associazioni che sottoscrivono questo appello. Non possiamo rischiare che tanti beni già destinati ai Comuni rimangano inutilizzati ed in stato di abbandono. Sarebbe l’ennesima opportunità persa per trasformarli – insieme – in segni di cambiamento etico e culturale, nella memoria delle vittime innocenti delle mafie.
Hanno aderito:
Acli, ACSI – Associazione di Cultura Sport e Tempo Libero, Agenzia Cooperare con Libera Terra, Agesci, ARCI, Auser Nazionale, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana,CGIL, CISL, ConfCooperative nazionale, Comitato Addiopizzo Odv, Emmaus Italia, Fondazione Falcone, Fondazione Interesse Uomo, Fuci, LegaCoop nazionale, LAV – Lega Anti Vivisezione, Legambiente, Link, Rete della Conoscenza, Rete dei Numeri Pari, Uds, UIL, Uisp.
Soggetti gestori: Associazione Multietnica Terre Unite – Brescia, Cooperativa sociale Pietra di Scarto – Cerignola (FG), Consorzio Passepartout cooperativa sociale – Milano, Cooperativa sociale Placido Rizzotto Libera Terra – San Giuseppe Jato (PA), Centro Aiuto alla Vita – Como, Cooperativa sociale Beppe Montana Libera Terra – Catania, Cooperativa sociale Talenti Onlus – Trapani, Rain Arcigay Caserta ODV – Castel Volturno (CE), HRYO, Human Rights Youth Organization – Palermo, Centro Alfredo Rampi Onus – Roma, Al Revés Società Cooperativa Sociale – Palermo, Ce.St.Ri.M. Onlus – Potenza, Cooperativa sociale Pio La Torre Libera Terra – Palermo, Associazione Culturale DisorderDrama – Genova, Cooperativa Sociale Terre Joniche Libera Terra – Isola Capo Rizzuto (KR), FABLAB Palermo AP – Palermo, CASABARASA ODV – Lodi, Il Samaritano – Polistena, Centro Padre Puglisi – Polistena, Emmaus Palermo odv – Palermo, Biblioteca Collina della Pace – Roma, SOS Bambino International Adoption A.P.S – Vicenza, Acmos – Torino, Ass. Il Balzo – Milano, Cooperativa Sociale Valle del Marro, Comitato beni confiscati libera piemonte onlus – Torino, Cooperativa sociale Nanà – Torino, Ciclo Riparo – Milano, Cooperativa sociale Rosario Livatino Libera Terra – Naro (AG), Cooperativa sociale Le terre di don Peppe Diana – Castel Volturno (CE), Consorzio Consolida, Cooperativa sociale Rita Atria Libera Terra – Trapani, Cooperativa sociale Agropoli Onlus – Campania, Cooperativa Sociale Albanova Onlus – Campania, Associazione Don Milani – Calabria, ASSOCIAZIONE DI QUARTIERE COLLINA DELLA PACE ODV – Roma, Liberamente Insieme Bardonecchia, Casa della Maddalena, Fondazione Somaschi – Milano, Centro Studi Pio La Torre