L’Università di Parma ha conferito venerdì 23 novembre scorso a don Luigi Ciotti la Laurea magistrale ad honorem in Psicologia dell’intervento clinico e sociale in una cerimonia intensa e partecipata che ha costituito anche l’apertura ufficiale dell’anno accademico 2018-19.
In un’Aula Magna gremita era presente anche la presidente di Cooperare con Libera Terra, Rita Ghedini, per prendere parte al tributo dell’Università di Parma al fondatore del Gruppo Abele e di Libera: “alla vita e all’esempio del sacerdote che dell’impegno civile e sociale, dell’attenzione ai più deboli e della lotta alla criminalità ha fatto da sempre la propria bandiera”.
«Non merito tutto questo – ha esordito don Ciotti – perché oggi più che mai mi sento molto piccolo. Sento però la forza del noi: sento dentro di me la necessità di unire le forze degli onesti per diventare una forza etica, sociale, culturale, politica al servizio del bene comune». Nella sua lectio, sottolineata più volte da lunghi applausi, don Ciotti ha parlato tra l’altro di accoglienza, democrazia, etica della responsabilità, impegno, povertà, speranza, ambiente e conversione ecologica. Il punto fermo del suo agire continua però a essere la strada: «Ho avuto due maestri, la strada e le persone che la strada mi ha fatto incontrare. Guai se venisse meno nella mia vita la strada, i poveri, gli ultimi, quei volti, quell’intreccio di storie», ha continuato, ribadendo ancora il valore del noi: «Questa laurea non è assegnata a Luigi Ciotti ma ai tanti che mi hanno accompagnato, insegnato, spesso sostenuto. In 55 anni di impegno ho cercato di andare incontro ai bisogni delle persone, di non essere indifferente, di lasciarmi toccare dalle vite degli altri, a partire dagli ultimi e dagli indifesi». E in chiusura un monito: «La povertà è un crimine di civiltà, la speranza invece non è un reato».
