Valore sociale, biologico, qualità e fiducia. Sono questi gli elementi chiave che i consumatori associano al marchio Libera Terra secondo Nomisma, autore di un’indagine presentata durante l’assemblea di Cooperare con Libera Terra.
Attraverso quasi 3.000 interviste, vengono tratteggiati dall’istituto bolognese la percezione del brand e un identikit del consumatore dei prodotti Libera Terra.
Il primo elemento positivo, considerando il giro d’affari limitato (intorno ai 7 milioni di euro) rispetto a quello delle grandi marche, è che il marchio è conosciuto da un quarto (26%) degli intervistati.
Le principali associazioni di idee tra chi conosce il marchio sono da un lato l’impegno nel recupero dei terreni confiscati alle mafie, dall’altro elementi qualitativi: biologico, bontà e qualità del prodotto, fiducia nei controlli. Queste rilevazioni sono confermate dalla rilevazione sulla qualità percepita dei prodotti che risulta nell’84% dei casi molto o estremamente elevata. Risultano più rilevanti nella propensione d’acquisto gli aspetti della qualità, del benessere, dell’attenzione all’ambiente e dell’impegno sociale rispetto al prezzo.
Il consumatore tipo vive prevalentemente nel Nord Italia (12,1% vs 8,0% Centro e 9,7% Mezzogiorno), ha più di 45 anni, un elevato titolo di studio (15,3% dei laureati vs. 7,3% al massimo diplomati) e buone disponibilità economiche (16,2% delle famiglie con un reddito netto mensile superiore ai 2.400 €, vs. 8,1% con un reddito mensile inferiore). Frequenta maggiormente piccoli negozi specializzati e supermercati, dove si reca più volte a settimana, rispetto a discount e ipermercati.
L’analisi
«Gli sforzi fatti in questi anni dai protagonisti del progetto Libera Terra, cooperative e consorzio, e, contestualmente, dai soci dell’agenzia nel supportare il progetto Libera Terra hanno dato buoni frutti – commenta Rita Ghedini, presidente di Cooperare con Libera Terra -. Essere riconosciuti dai consumatori per un alto livello qualitativo, partendo dalla distintività sociale propria di questo progetto è quello che, col supporto dell’Agenzia, si proponeva nel medio-lungo periodo il sistema Libera Terra col piano strategico elaborato nel 2011. Il percorso intrapreso è quello giusto, ma ora dobbiamo lavorare, anche col supporto dell’Agenzia per rafforzare la conoscenza dei prodotti, come strumento concreto per la condivisione della lotta contro le mafie, la capacità e la struttura distributiva. Abbiamo di fronte un orizzonte straordinario di cambiamento dovuto alla crisi economica in corso: abbiamo la necessità di essere promotori, seppure nel piccolo, di modi diversi di produrre e percorsi che aiutino ad avere consumatori più consapevoli, attenti alla sostenibilità economica, sociale e ambientale».
Link utili
Lo shop online dei prodotti Libera Terra
Nomisma
Gli altri contenuti sull’assemblea di Cooperare con Libera Terra:
– La relazione di Rita Ghedini: “Il nostro impegno per un futuro più equo per tutti”
– Luigi Ciotti e Romano Prodi all’assemblea di Cooperare: «L’economia, senza l’etica, finisce per divorare sé stessa». Il video e le foto