

Riproponiamo l’articolo “Libera Terra: l’impegno antimafia fattura oltre sette milioni di euro – A Fico l’Agenzia per lo sviluppo cooperativo” di Lorenzo Pedrini uscito domenica 7 ottobre scorso sull’edizione de Il Resto del Carlino che racconta l’assemblea di Cooperare con Libera Terra, moderata dal capocronaca della testata bolognese Valerio Baroncini.
«Se le ville di potenti boss sono diventate asili nido e centri anziani, significa che realizzare i nostri sogni è davvero possibile». È un messaggio di instancabile impegno e rinnovata speranza quello lanciato ieri, nell’ arena di Fico-Eataly World, dal fondatore di Associazione Libera, don Luigi Ciotti.
L’ occasione per ribadire ancora una volta, con la verve dialettica tipica del religioso nativo di Pieve di Cadore, che «dare una risposta sostenibile all’ insostenibilità delle mafie è un dovere comune», l’ hanno fornita gli stati generali annuali di Cooperare con Libera Terra, l’ Agenzia per lo sviluppo cooperativo presieduta dal numero uno di Legacoop Bologna, Rita Ghedini. «Questo progetto, forte oggi di 200 addetti e di un bilancio che nel 2017 ha varcato la soglia dei 7 milioni di euro (5 dei quali dall’ aggregato delle cooperative), prese vita nel 2006 dallo sforzo congiunto di 25 coop bolognesi, diventate col tempo 70 – ha spiegato Ghedini -: parlarne in un luogo come Fico è più che appropriato, visto che lo sviluppo dell’ economia legale e la produzione di eccellenze agricole ne sono la chiave di volta».
Anche il parco agroalimentare, del resto, vede la sua ragion d’essere, secondo il presidente della Fondazione Fico, Andrea Segré, proprio «nel virtuoso connubio fra rigenerazione, partecipazione e crescita che Libera incarna».
Un punto sottolineato con forza dalla presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Simonetta Saliera, che, in un messaggio rivolto a Ghedini e Segré, ha poi auspicato un’azione contro le mafie che «agli interventi sul fronte patrimoniale unisca quelli sui versanti di educazione e cultura». I soldi, dunque, gli stessi che aveva imparato a seguire, in fase investigativa, Giovanni Falcone, ma anche la forza che solo i giovani, se correttamente formati, sanno infondere in una battaglia di civiltà, la stessa combattuta quotidianamente dal consorzio Libera Terra Mediterraneo, costola dell’ associazione di don Ciotti.
«Da un decennio contribuiamo a realizzare la visione di Libera – ha affermato l’ ad del consorzio, Valentina Fiore – e siamo entrati in gioco in una delle fasi più delicate della sua vita, quella del salto di qualità produttivo e organizzativo, grazie alla volontà di due delle cooperative fondatrici, la ‘Placido Rizzotto’ e la ‘Pio La Torre’, entrambe con sede nel Belice Corleonese». Due nomi, questi, che evocano la coerenza e il martirio, in tempi che don Ciotti ha definito «difficili», perché «una società forte è quella che riconosce la fragilità e la sa accogliere, anziché respingerla per non riconoscere la propria».