Il 9 giugno a Castel Volturno, nel Caseificio Le Terre di Don Peppe Diana, si tiene la Sesta Assemblea dei Soci di Cooperare con Libera Terra. L’incontro, a cui si è dato il titolo “Una rinascita possibile. Cooperiamo nelle terre confiscate alle mafie” si svolge in uno di quei luoghi riconvertiti ad attività produttive che generano riscatto sociale attraverso il lavoro. Beni confiscati come simboli, ma non solo. La scelta di realizzare l‘Assemblea a Castel Volturno, nel casertano, scrive il presidente di Cooperare con Libera Terra, Gianpiero Calzolari, non è affatto casuale. “Il territorio casertano – afferma – rappresenta un luogo di frontiera (come molti altri al Sud e al Nord del nostro Paese) in cui solo la forte presenza dello Stato, della società civile e delle imprese virtuose e responsabili, insieme, nella legalità, possono determinare cambiamenti positivi. La presenza del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri non solo ci riempie di orgoglio, per il percorso fatto sino a qui, ma ci carica di una fortissima responsabilità. La sfida per la cooperativa “Le Terre di Don Peppe Diana – Libera Terra” – continua Calzolari – è costruire una iniziativa imprenditoriale capace di tenere assieme alto contenuto sociale e qualità d’impresa. Affermare un modello imprenditoriale cooperativistico virtuoso che, partendo proprio dai beni confiscati alle mafie, contribuisce a dare dignità a quelle comunità caratterizzate da una forte presenza mafiosa, attraverso la creazione di aziende autonome, autosufficienti, durature, in grado di dare lavoro, creare indotto positivo e proporre un sistema economico virtuoso, basato sulla legalità, sulla giustizia sociale e sul mercato. Quella idea di “fare cooperazione” che ci ha trasmesso con passione la nostra compianta Vanda Spoto, già Presidente di Legacoop Campania, alla quale i soci della cooperativa dedicheranno la “Bottega dei Sapori e dei Saperi della legalità”, punto vendita del caseificio”.